Piazza Sant’Oronzo nella giornata di ieri si è riempita di cittadini fedeli, con lo sguardo fisso a Palazzo Carafa, in attesa del fatidico segnale. Ecco che l’aria si è fatta elettrica, l’ansia e la speranza si mescolano sui volti dei presenti, mentre ci si chiede se arriverà la tanto attesa fumata bianca. Ma che delusione quando, dopo tanto parlare, sperare e commentare, ci troviamo di fronte a una giunta che è un po’ come il topolino partorito dalla montagna.
E come sono stati scelti i membri di questa giunta? Beh, pare che il sindaco abbia rispolverato il caro vecchio Manuale Cencelli, per accontentare un po’ tutti e non scontentare nessuno. Un bilancino perfetto, dove ogni assessore viene dosato come in una ricetta di famiglia (e tralasciamo la facile ironia sul destino degli eletti nella lista Lecce Futura), un pizzico di questo, un po’ di quello, come un risotto preparato sui fornelli di casa. Nessuno deve essere lasciato a bocca asciutta, con un orecchio anche alle richieste che arrivavano da Roma.
E così, tra un gioco di incastri e un equilibrismo degno di un circo, arriva la nuova giunta, più un compromesso di basso profilo che una squadra di rinnovamento. Conferma ne è la triste tabella apparsa ieri sera sui profili social del Comune di Lecce, uno screenshot listato a lutto, come se gli allegri colori giallo e viola della campagna elettorale avessero lasciato il posto al nero, evidentemente tornato di moda. Probabilmente i ragazzi della comunicazione sono tornati a Nardò dal Sindaco Mellone, ad occuparsi dell’incarico per conto dell’Amministrazione comunale su fondi PNRR.
Ma non si sono dimenticati solo i colori dopo la campagna elettorale. Due delle più grandi promesse fatte durante la campagna elettorale, gli Assessorati alla Cura e alle Marine, sono spariti dai radar.
La Sindaca Poli Bortone aveva promesso in caso di vittoria, di nominare un assessore con delega specifica per la tutela di persone, monumenti, parchi e strade. Se scorriamo tra le deleghe assegnate, vediamo come le promesse siano svanite, poiché le competenze sono sparse tra diversi Assessorati. La speranza che non se ne escano con una delega ad un consigliere, che si troverà a dover passare le domeniche mattine a segnalare gli “zanguni”.
Un altro assessorato promesso e mai arrivato è quello alle Marine. Sono stati così attenti sull’argomento, centrale durante la campagna elettorale, che non solo non c’è un Assessorato specifico, ma si sono scordati pure di indicare le deleghe per il Demanio marittimo e la Pesca. Sicuramente le troveremo nei settori classici, ma che delusione per le giuste aspettative degli abitanti Frigole, Torre Chianca e San Cataldo.
La sensazione è che, dietro a promesse scintillanti e slogan accattivanti, ci sia ben poco di concreto. E così, i cittadini di Lecce si preparano ad affrontare l’ennesimo capitolo di un vecchio modo di fare politica, lasciandoli con la solita, amara consapevolezza: il cambiamento tanto promesso non arriverà.